
Ci presentiamo per chi ancora non ci conosce.
Siamo due fratelli, Simone 26 anni e qui vicino a me mentre scrivo c’è Leonardo il più piccolo, 17 anni. Leo è diabile.
Tutto quello che vedete in questo sito è iniziato nel salotto di casa nostra tra teli di plastica e tappeti per non sporcare da nessuna parte, prima che la mamma tornasse a casa e ci rimproverasse per aver sporcato i muri. Dopo alcune ore tra schotch e plastiche sono riuscito a creare una stanza “ PERFETTAMENTE SIGILLATA ” e ho messo dentro delle tempere colorate, delle tele bianche e Leo. Si ho messo dentro anche Leo, o meglio Leo si messo dentro da solo non appena ha visto cosa stavo facendo. Sia chiaro tutto questo è nato per gioco, non aveva nessuna finalità se non quella di dare la possibilità a Leo di sfogarsi in un modo che non aveva mai fatto, di divertirsi e sporcarsi senza nessun vincolo.
Ma qualcosa è successo quel giorno.
Papà di nascosto ci ha fatto un video e lo ha mandato un pò in giro.
Dopo aver pulito tutto amici e pareti hanno iniziato a chiedere cosa fosse successo, se i quadri fossero in vendita e se potevano farlo anche loro.
Quello stesso pomeriggio è nato EMOTIONALCOLOR.
Un progetto che ha intenzione di creare uno spazio dove persone con disabilità e non possano trovare una nuova forma espressiva attraverso l’arte. Pensiamo che in questo processo di pura creatività ognuno possa esprimere le proprie emozioni.
Nessuna regola sul come si debba dipingere infatti leo spesso colora solo con le sue mani senza utilizzare pennelli o altri strumenti che possano vincolarlo. Con la nostra arte abbiamo anche intenzione di andare a sostenere tutti quei progetti che si prendono cura di ragazzi con disabilità, sostenendo progetti che altrimenti potrebbero non vedere la luce.
L’arte però non è sufficiente a garantire un sostegno a tutti questi progetti cosi abbiamo deciso di impegnarci anche nel creare delle raccolte fondi dedicate per sostenerli e nel cercare figure che appoggino questi progetti in modo continuativo e costante cosi da garantire non solo un presente ma anche un futuro a tutti questi ragazzi.
Si un FUTURO, perché io e miei genitori non ci saremo per sempre e come noi tanti altri genitori e fratelli.