
Oggi voglio parlarvi di un argomento un pò personale.
Prima di questo progetto io e Leo non avevamo tante cose in comune oltre che i 9 anni che ci separano l’uno dall’altro. Avevamo un grande muro in mezzo a noi.
Questo muro si chiama DISABILITA’.
Da piccoli mentre io andavo al campetto a giocare con gli amici Leo rimaneva a casa “ al sicuro ” o spesso andava a fare terapie. Si ecco non si era mai creato un vero e proprio rapporto
Crescendo però, a me cominciava a mancare quel rapporto e cosi quel famoso pomeriggio ho trovato quell‘ attività che ci tiene uniti tutti i giorni. L’ ARTE Nell’arte ho trovato una situazione fantastica nella quale siamo UGUALI.
Io torno bambino e mi dimentico dei problemi di mio fratello e Leo riesce ad esprimere se stesso senza essere giudicato. Leo mentre colora si sente libero perchè nessuno gli impone cosa deve fare e come deve farlo. Lui sceglie i colori, lui sceglie come metterli e dove metterli lui è libero di esprimere se stesso e le sue emozioni. Cose che nella nostra società non può fare così liberamente.
Molti hanno detto che faccio sostanzialmente arte terapia, ma io non sono d’accordo. Ho fatto delle ricerche su internet e ho capito che l’arte terapia si occupa esclusivamente del ragazzo, lavora su di lui, lavora sulle sue specificità, fanno lavorare in gruppo solo persone con disabilità. Ecco è questa la nostra differenza. Noi con questo progetto vorremmo creare delle situazioni completamente diverse dove l’obbiettivo non è tanto quello di lavorare sulle specificità delle persone disabili ma di lavorare sulla vera e pura inclusione dove persone “ normodotate” interagiscano in prima persona con i nostri ragazzi dove imparino a eliminare tutti quei pregiudizi,quelle paure che hanno nel rapportarsi con delle persone diverse da loro.
Pensiamo che creando queste situazione di interazioni di questi due mondi cosi distanti, entrambi possano beneficiare l’uno dell’altro e chissà magari instaurare dei rapporti che vadano anche al di fuori di un semplice gazebo.